Buffoni
Annaffiar dispongo
un sorriso che non conosco
dal fresco vento
temerario
che da lontano viaggia
incontro al vuoto.
Vuoto dopo vuoto,
muro dopo colle;
incontra, lui,
con freno
e con sudore,
le smorfie
di ogni stupida agonia:
terrena, mistica,
banale.
Noi, noi,
ad ingannar
lo stesso inganno,
buffoni di una corte
costruita
per buffoni poter dire.
Tutti,
oscuri lampi
di un profondo
abisso
silenzioso.
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