Ecco un uomo
Ecco un uomo.
Ecco la sua immagine che prende forma;
unica ed uguale, come tutti,
come sempre.
Ecco un uomo,
ecco la sua ironica valigia d intenti,
la farsa di un mondo tutto suo
dove capire anche la propria esistenza.
Ecco il primo passo,
un altro, un altro ancora;
ma e’ stanco
raccoglie il respiro,
e poche forze
vestite di fiato.
Adesso e’ pronto,
lo sente;
potra’ ripartire.
Le mani si allungano a cercare un appiglio,
una roccia dove appoggiarsi
e premere d’orgoglio, con rabbia,
con urla,
dentro,
si!
Chiude gli occhi.
Il buio toglie la paura del vuoto,
ed il vuoto stesso.
Il sudore brucia la pelle,
la solca,
ma niente ancora sotto le dita.
Niente.
E ancora respira,
la mano stenta,
non vuole soffrire
quella presenza che non c’e’,
ma deve,
deve farlo.
Un altro attimo,
un respiro profondo
ed affonda con forza,
con rabbia, violento,
la sua dannata mano
in quella dannata melma di intenti.
Sa di non poter cio’ che vuole
ma tenta,
tenta,
urla impotente
contro tutto e per tutti;
si inginocchia,
sfinito.
Niente.
Gli urli diventano spasmi,
la bocca si svuota
l’orrore strozza la gola,
e le vene si gonfiano,
scoppiano,
avvolgendolo d’inattesa vitalita’.
Ma non crede a cio’ che vede,
a cio’ che sente.
Che si sente.
Si tocca la fronte,
fradicia;
la sfiora con le dita,
lungo le fessure
erose del tempo;
le sente dure, cattive,
si ferma.
Poi riprende,
dolce,
a disegnare circoli
e fantasmi,
si sente pesante,
vuole cadere
ma non puo’,
neanche questo.
Respira,
profondamente,
in assoluto silenzio.
Immobile ascolta il lamento dell’odio
che dentro lo spacca impetuoso.
Piange,
ma non ha lacrime
da compatire,
nessun Dio da maledire.
Sfiora la lingua con un dito,
lo lecca, lo succhia;
niente piu’ sensazioni,
nessuna emozione.
Chiude gli occhi,
soffre;
respira contorcendosi,
respira a fatica;
la gola si stringe,
la odia,
odia tutto.
Si muove,
riprova a respirare.
Vorrebbe strapparsi i denti,
le labbra,
scavarsi un tunnel
in quella stupida gola.
Si morde la lingua,
feroce
poi lascia,
sfinito.
Sente sciogliersi
dentro.
Piano
piano,
un attimo
un respiro
addio.
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