Lode a te
Lode a te, o lei,
che nel bisogno di ciascuno
intravedi il tuo manere,
e saluti ad ampie gesta
del tuo tempo,
il tenero soccorrer
di persona.
Ieri in solo opposi
il mio confuso,
ora stupida coscienza
del balordo,
alone passegger
di tal rifiuto.
E subito accorresti,
lode a tanta diligenza,
e l’apprezzar d’altrui
fu lieto dramma,
quand’ei dal sol comprese
il suo destino.
Unico il saluto
fu del grazie
la sostanza.
Vero.
Ma lode a te, o lei,
che rese d’ogni mira
seppur versa,
dolce e costruttiva
nel contempo
l’insistenza.
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