Piove
Piove.
Gocce di limpida burrasca
invadono i pensieri,
a turno,
una ad una
senza foga;
e plasmate dal vento
disegnano traverse rigature
ad ogni vista.
Io cammino,
fra le nuvole grigiastre,
arranco al bozzo
ed all’ingorgo,
e agli spigoli
murali
disegno fra le mani
il mio sospiro.
Vapore, fra le gocce;
ed acume nell’odor
del triste umore,
perfetto al passo
del tonante temporale.
Piove.
Mani d’antico respirare
socchiudon le persiane;
qua,
voci di briga
e noia usata;
piu’ avanti
il gioco di un onesto
sussurrare;
e vetri
che sedotti
in scure strisce
si riempion di comari.
Io
torno al mio locale,
passato il giorno
e consueto
l’esitare.
Le mie persiane
non conoscono
comari,
ma ugual
m’adorno
d’intimo e serale.
Piove.
E nell’acqua
mi confondo,
giacendo astruso
e inerme
nel logico cadere:
piovo, a gocce,
su di me.
<< >>