Successo
Io, me
distinto
ed in preda al ribrezzo
di un istante sconosciuto,
di un rutto
fuoco
che brucia le mie scarpe
e le mie unghie,
rosicchiando, la favilla,
un uovo di cioccolata.
Vuoto.
Miraggio all’orizzonte
questa piana sconosciuta
ed infinita, acerba.
Deserto il fuori, riarso.
Deserto il dentro
d’acerbo fiato
perlustrato.
E perlustrato di me
l’emozione.
Non vissuta.
Perlustrata.
Limite di un deserto piccolo
al dentro rarefatto
come nuvola sul colle in fiamme;
raggrinzo
dell’impeto funereo
di un cerino.
Limite
di un freddo impatto
tortuoso.
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