Vorrei
Sacra torna
la fattura quotidiana,
normale;
morale.
Non oso il sentire
cosciente,
disumano.
Vorrei vivere una pace
che non consento;
una porta aperta
sull’esser mio
profondo.
E sentire il vento
tingere di fresco
le piu’ piccole fessure
ed il tempo che passa.
Vorrei sentir scavare
le mie rughe
come un campo
il suo aratro,
e non dover scegliere
in quale solco
affondare il sapore della lama.
Vorrei abbracciare
quella scossa
che trema nel mio dentro,
timorosa,
sola.
Capire quel suo dire,
i suoi pianti,
le sue gocce di sangue.
Tremare con lei.
Vorrei solo fosse
un brutto sogno,
quest’essere mio
naufrago
nel mondo.
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