Inseguo
Inseguo ogni notte
un campanello che suona,
diviso nello squillo
di una arrivo
detto in gola,
strozzato dal rigetto
di un sentimento represso
tante volte,
e nello sconosciuto stridolio
di un erroneo giustiziere,
ormai d’incanto disilluso
e rassegnato.
Il tuo viso,
il mio,
immobili a vivere il silenzio
che inghiotte ogni parola,
profondo,
ed il denso vapore di uno sguardo
che parte da lontano.
E ancora silenzio, silenzio, silenzio,
spezzato da un rigurgito
d’amore
vibrante in giusto liberato
violento
dalle sbarre di espiazione.
E poi cado.
Sempre,
perdendo il passo
del mio stesso divenire.
<< >>