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Parabola notturna
Ti ho sognato puttana
gestir di grande e gioia
membra ed effusioni
a turno regalate
da uomo a uomo.
Godevo.
Poi il senso amaro
di un dolore percepito
all’ombra del tuo corpo,
nudo,
astratto,
disteso sul mio letto
di passioni.
Mia,
ti ho chiesto.
Soltanto mia.
Sei fuggita,
allucinata.
Ed hai lasciato
in vece
una notte di rimpianti
e d’isteria.
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