Per una volta ancora
21 Settembre 1993
Inevitabile oramai
descrivere di noi,
passeggiar che fu,
tra i colli del sospiro,
lieto nel profumo
di Romagna.
Nel fiato speso
in vecchie conclusioni
al trito osservo
di nuove tentazioni,
tra l’esule errar
di mie stagioni,
il modo dell’intimo sognare
riconosco.
Tu, cammini,
al lato d’ali
di platani ingialliti,
sorretti dal silenzio
di muri intonacati;
dietro,
parole si rincorrono,
e sorrisi, parole,
lumi d’anime incastrate
in vecchi stili.
Ogni tanto,
il senso d’un illogico peccare
s’azzarda a volteggiare,
ed il brivido
di un bacio senza tempo
insegue nel vento
il frugare tra i cortili.
Siam noi,
carezze,
fiori innocui
d’un arido deserto,
passeggiatori attenti
del niente quotidiano.
Noi, noi,
per una volta ancor
diversi,
ma vicini.
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